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Pronto Soccorso

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PRONTO SOCCORSO*

                           (a P. D.)

Avanza in silenzio

il nostro lavoro.

Laddove nelle vene

il sangue sbiancava

di stanza in stanza calore

al loro crepuscolo portava

forte il tuo cuore.

In luogo simile

sorte ti fu benigna.

Ora sollievo

per il male d’altri

qui vai cercando:

tra rossi gialli verdi bianchi

codici ascolti tocchi

indaghi procedi

frenetica

quando sola non dovresti essere,

affaticata

quando impossibile è il riposo,

assorta

quando al petto sfuggono i minuti.

Turchesi i tuoi occhi sorridono

per ognuno come la tua voce cortesi.

Timori offese

proteste ricevi;

coltelli t’hanno sgomentata,

lacci devi anche tu stringere

contro ostili e prepotenti.

Mentre oratori intelligenti

conteggi tessono

e discorsi forbiti

in queste notti silenti

altre s’incontrano umanità.

 

*Anno 2009, riletta in questi tempi in cui la politica marcia trionfante verso la dissoluzione della Sanità -e della Salute- Pubblica

 

 Angelo Naclerio - 19/11/2023 21:29:00 [ leggi altri commenti di Angelo Naclerio » ]

Grazie,
Annalisa, per la vicinanza al mio sentire,
Salvatore, per i pensieri condivisi,
Silvia, per l’efficace sentita sintesi di ciò che ho cercato di dire
Caterina, per la lettura intensa e per la speranza di un futuro positivo
Vincenzo, per la tua bella completa composizione poetica,
va bè, quasi completa giacchè anche la miglior Poesia penso non possa arrivare a contenere tutto il possibile di ciò che esiste
ciò detto con un sorriso
rivolto al cuore di tutti voi
E ancora grazie, ciao.

 Annalisa Scialpi - 19/11/2023 19:51:00 [ leggi altri commenti di Annalisa Scialpi » ]




Fa riflettere sul lavoro di chi ha deciso di darsi,

donarsi. E verso il quale sento una profonda gratitudine.

Grazie per questa riflessione e per i tuoi sensibili commenti

alle mie poesie, molto apprezzati.

Buona notte carissimo

 Salvatore Pizzo - 17/11/2023 02:50:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

È che la sanità pubblica non ha santi in paradiso, come i balneari, piuttosto si presta bene a luogo in cui si possono piantare nomine e prebende per raccomandati che portino a termine il lavoro: la privatizzazione della sanità pubblica. A ruota, segue quella della scuola, dei trasporti. Alla fine verrà dilaniato il patrimonio di ogni società che possa dirsi davvero democratica. Si, perché non c’è democrazia, senza i beni comuni del servizio pubblico.
Grazie per questi tuoi versi che sento molto e condivido nello spirito e nella forma.
Ciao

 SilviaDeAngeliss - 15/11/2023 18:51:00 [ leggi altri commenti di SilviaDeAngeliss » ]

Il contrasto tra oratori intelligenti, che tessono conteggi e discorsi forbiti, e le notti silenti in cui si incontrano altre umanità sottolinea la disparità tra la retorica e la concretezza dell’azione nel pronto soccorso. La poesia cattura la complessità delle emozioni e delle sfide affrontate dagli operatori sanitari, offrendo un elogio commovente alla loro dedizione e compassione.
Cari saluti Angelo

 Caterina Alagna - 15/11/2023 12:15:00 [ leggi altri commenti di Caterina Alagna » ]

Mentre leggevo questi davvero significativi e profondi pensavo proprio al nostro sistema sanitario in rovina. Ormai non ci sono più medici, nè infermieri e per quei pochi rimasti il lavoro è diventato un vero inferno. Grazie di questi versi, potessero risvegliare le coscienze assopite prima di vere la nostra sanità pubblica persa sempre

 Vincenzo Corsaro - 15/11/2023 12:09:00 [ leggi altri commenti di Vincenzo Corsaro » ]

Oltre che bella, è commovente e veritiera. Hai ragione sulla sanità e su ciò che vuol fare questo governo e se ci riesce sarà la fine di quello che era il nostro fiore all’occhiello. Ho frequentato spesso ospedali e pronto soccorsi e ho visto cose... ma se non ti dispiace, te lo dico con una poesia che avevo scritto dieci anni fa:

"Ho visto nascere sorrisi, morire sogni,
ho visto lacrime di gioia e di dolore,
ho visto donare e rubare vite,
ho visto gesti di bontà e crudeltà,
ho visto nascere e morire amori,
speranze, illusioni, desideri,
ho visto... ho visto cose che nel mio animo ho accettato.
Ma ho visto cose che il mio cuore non potrà mai accettare...
la sofferenza delle persone malate,
la via crucis che devono percorrere fra dottori ed ospedali,
le loro speranze accendersi e spegnersi al suono di una voce.
Vedere nei loro occhi un’amara rassegnazione
che cercano di nascondere dietro un flebile sorriso,
un calvario senza fine
dove la croce viene portata anche dai loro cari,
un calvario dove con gli occhi rivolti al cielo
rimbomba l’eco silenziosa di una muta domanda...
perché!!??
Ma lassù non c’è nessuno ad ascoltare...
nessuna mano protesa...
solo un corteo di sofferenza, rabbia e impotenza.
Allora anch’io alzando gli occhi al cielo
rivolgo la stessa muta domanda...
perché!!??"
Ciao Angelo e grazie per i commenti :)

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